G.T: Federico, iniziamo a parlare di questo nuovo corso dell’azienda con l’arrivo di Simone, questo nuovo mood…
F.G: Sì, un nuovo mood ricercato e affascinante, grazie all’intervento di Simone con cui abbiamo lavorato a quattro mani in maniera molto aggressiva.
G.T: Anche se poi è in realtà un lavoro collegiale, collettivo il vostro…
I.G: Le mani sono state tante, l’impegno è stato profuso da parte di tutti e in tutte le direzioni. Abbiamo fatto veramente un grosso lavoro di squadra.
G.T: È molto bello quando si inizia a lavorare su un nuovo progetto dove ognuno mette in campo le proprie competenze… Quanto il vostro ruolo è stato presente e quanto avete aperto gli spazi per remare insieme?
F.G:È stato un percorso molto entusiasmante e collaborativo, dove ognuno di noi ha veramente espresso il massimo delle sue competenze. L’esperienza maturata negli ultimi anni lavorativi e, grazie all’aiuto di Simone e dei designer, ci hanno permesso di mettere in piedi un vero team e un nuovo mood di casa.
G.T: Il dialogo come strumento di progetto. Dialogando a volte si chiariscono anche le idee..
I.G: Sì, è dialogando che si riesce a tirare fuori quello che vogliamo esprimere. In questo caso si tratta di ciò che si va a proporre come arredamento della casa ed è venuto fuori parlando con i disegnatori, fra noi, e poi con Simone che è riuscito a unire tante competenze diverse per esprimere tutti insieme lo stesso messaggio.
G.T: È anche interessante andare a coprire alcuni buchi attraverso delle collaborazioni esterne…
F.G: Sì, assolutamente sì. In ambito marketing, Simone ci ha dato un ottimo supporto. Abbiamo iniziato un percorso e lo stiamo portando avanti con molta tenacia.
G.T: È vero che il vostro può sembrare un prodotto “chiavi in mano” ma forse è giusto dire che voi parlate soprattutto al professionista, all’architetto che è in prima istanza il vostro interlocutore per poi arrivare all’utente finale…
I.G: Certo, noi diamo all’architetto degli strumenti che può utilizzare in modo consapevole, così da avere la possibilità di accontentare anche le richieste più lontane dalle nostre linee di produzione tradizionali. Questa è una grande forza nelle loro mani.
G.T: Un’altra forza è la geolocalizzazione dell’eccellenza, della competenza. Orgogliosamente parlate di Toscanità e di Made in Tuscany, di avere delle competenze produttive molto vicine (il famoso KM0). Il far parte di un territorio che ha delle eccellenze, oltre alla storia che conosciamo tutti, quanto vi giova in questo nuovo corso?
F.G: Questa è sempre stata una prerogativa aziendale: mantenere il più possibile tutto quanto si produce nel territorio come valore aggiunto, in quanto siamo consapevoli delle qualità elevate della produzione locale. Abbiamo mantenuto volutamente tutte quante queste competenze in Toscana anche laddove eravamo meno preparati. Questo ci ha consentito di fare un lavoro fatto bene, di qualità e di massima capacità gestionale dell’intero processo produttivo
G.T: Nei vostri prodotti ci sono alcuni codici contemporanei, alcuni mobili rifiniti con diverse finiture che cambiano completamente aspetto. Ma vedo anche degli inserimenti assolutamente contemporanei, come per esempio alcune soluzioni per la cucina […]. Insomma, c’è una capacità di innesto molto sapiente ma anche una forte appartenenza al proprio DNA storico: c’è in programma quindi una nuova collezione, è così?
I.G: Noi siamo in piena evoluzione. Veniamo dal mondo classico, la nostra è un’azienda storica nata negli anni 60. Ha avuto una produzione esclusivamente basata sul mobile tradizionale classico e negli ultimi anni stiamo cercando di abbracciare anche il gusto contemporaneo per dare una risposta a tutte le esigenze espressive, mantenendo le qualità dell’artigianato su scala industriale.
G.T: Dove vorreste arrivare geograficamente?
F.G: Il nostro obiettivo è ampliare i mercati che già esploriamo da tempo, ed ora ci stiamo misurando su territori vasti come la Cina, dove stiamo lavorando in modo concreto per attivare sinergie su basi solide. L’altro mercato sul quale ci stiamo affacciando è l’America che è molto ricettiva su questa tipologia di design.
G.T: Ovviamente non producete tutto, fate delle partnership per quanto riguarda i tessuti e l’illuminazione.. Dunque, quanto è importante fare rete?
I.G: Importantissimo perché ognuno è specializzato nelle proprie competenze ed è giusto lavorare tutti insieme per dare un prodotto veramente completo. Grilli propone un Mood attraverso un Concept completo di interior, guidato dalla sua linea di prodotti ma sostenuto da un corredo completo di soluzioni complementari utili alla confezione perfetta degli interni.